Benefit aziendali: quando i dipendenti sono al centro

Sono ormai diversi anni che le aziende hanno compreso quale grande importanza rivesta il welfare aziendale, ovvero tutte quelle iniziative volte a migliorare il benessere e la qualità di vita dei propri dipendenti e il clima lavorativo all’interno dell’ambiente di lavoro.

In effetti i vari strumenti di welfare, come per esempio i benefit aziendali, mettendo al centro le esigenze personali dei propri dipendenti possono rendere questi ultimi più soddisfatti, più motivati, più fidelizzati, con indubbi benefici per quanto riguarda la produttività e il successo a lungo termine dell’organizzazione.

È facilmente intuibile come i dipendenti che percepiscono interesse e attenzione nei loro confronti si sentano maggiormente valorizzati e motivati a dare il meglio di sé. Ciò ha inevitabilmente effetti positivi sulla produttività e il successo aziendale, senza contare i benefici fiscali che possono derivarne.

Visti i vantaggi dei benefits aziendali cerchiamo di conoscere più da vicino queste interessanti misure di welfare aziendale.

Cosa sono i benefits aziendali?

I benefits aziendali, altrimenti noti come corporate benefits, sono strumenti di welfare aziendale rappresentati da servizi, prestazioni e vantaggi di vario tipo offerti dall’azienda ai propri collaboratori in aggiunta alla normale retribuzione stabilita dal CCNL. Migliorando la qualità di vita dei dipendenti, rendono anche l’azienda più attrattiva sul mercato del lavoro.

Si distinguono essenzialmente due principali tipologie di benefits: i fringe benefit e i flexible benefit. Tra questi, emergono le diverse tipologie di benefit aziendali di Pluxee: dai buoni benzina ai buoni acquisto, che garantiscono ai dipendenti una libertà di acquisto in 20.000 negozi e punti vendita convenzionati.

I fringe benefit, altrimenti noti come benefici accessori, rientrano nella categoria dei compensi in natura; non sono quindi compensi in denaro, bensì beni o servizi che l’azienda concede al lavoratore riducendo alcune spese che egli dovrebbe sostenere. Esempi di fringe benefit sono i buoni acquisto, i beni materiali concessi a uso personale o promiscuo come per esempio l’auto aziendale, un immobile in comodato d’uso gratuito ecc.

Anche i flexible benefit, o benefici flessibili, rientrano tra i compensi in natura e sono extra che vanno ad aggiungersi al normale stipendio; come esempio si possono citare gli abbonamenti in palestra, le borse di studio per i figli, i corsi di perfezionamento, polizze integrative, previdenza complementare ecc.

I fringe benefit possono essere concessi a un singolo dipendente oppure a un numero ristretto di lavoratori, mentre i flexible benefit devono essere erogati a tutti dipendenti o comunque a un intero settore o a un’intera categoria di lavoratori.

Benefit aziendali: i benefici fiscali

La Legge di Bilancio prevede per il periodo d’imposta 2024 l’esclusione dei fringe benefit dal reddito di lavoro fino a 1.000 euro (invece dei precedenti 258,23 euro) nel caso di dipendenti senza figli a carico; l’importo sale a 2.000 euro per dipendenti con figli a carico.

I flexible benefit non costituiscono reddito da lavoro e non sono soggetti a tassazione.

I buoni pasto per dipendenti: un caso particolare

I buoni pasto per dipendenti rappresentano un caso particolare di benefit aziendale; tecnicamente non possono essere inquadrati né come fringe benefit né come flexible benefit. La tassazione relativa è infatti diversa: i buoni cartacei hanno un’esenzione massima di 4 euro giornalieri, mentre quelli elettronici – come quelli di Pluxee, fruibili anche in modalità virtuale – di 8 euro giornalieri. Ciò comporta nella pratica un reddito annuo detassato di 880 euro circa nel caso dei buoni pasto cartacei e di 1.760 euro nel caso dei buoni pasto elettronici.

L’IVA per l’azienda è agevolata (4%) e totalmente detraibile e le spese sostenute sono totalmente deducibili.

Un breve riassunto dei benefici

Come si può intuire, i benefit aziendali generano vantaggi di vario tipo sia per i lavoratori che per le aziende.

Per i primi si ha sia un miglioramento del proprio potere d’acquisto (per esempio con i buoni spesa) e la possibilità di usufruire di varie opportunità (si pensi per esempio ai corsi di formazione, alla previdenza complementare ecc.).

Nel caso delle seconde, il mettere al centro le esigenze dei dipendenti migliora sensibilmente l’immagine e la brand reputation, incrementa la produttività e attrae più facilmente i talenti riducendo il turnover aziendale. Diverse sono, infine, le opportunità di risparmio fiscale grazie alla totale deducibilità delle spese sostenute.

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