Investire partendo da piccole somme di denaro: è possibile?
Gli investimenti non sono riservati esclusivamente a chi dispone di grandi somme di denaro; i piccoli risparmiatori che desiderano entrare a far parte di questo complesso mondo hanno la possibilità di dare inizio al loro percorso con piccoli movimenti di capitale, scegliendo tra un buon numero di strumenti finanziari.
Non mancano tra l’altro i metodi che consentono di aumentare, poco alla volta, la somma iniziale, come l’interesse composto. Per farsi un’idea di quanto potrebbero incidere sul capitale di partenza, non si deve fare altro che effettuare il calcolo dell’interesse composto manualmente oppure utilizzando gli strumenti gratuiti presenti in rete.
Movimentare piccoli capitali: investimento o trading
Chi vuole movimentare capitali contenuti, può ricorrere sia agli investimenti classici sia al trading.
Mentre chi investe acquista asset da mantenere nel proprio portafoglio per un periodo di tempo esteso, anche di diversi anni, puntando a ottenere un profitto dall’aumento dei prezzi sul lungo periodo ed esponendosi al rischio di un crollo degli stessi, chi fa trading effettua operazioni di compravendita in tempi ridotti, detenendo gli asset per periodi medi, brevi oppure brevissimi.
In questo secondo caso, rischi e profitti derivano dalle oscillazioni dei prezzi e l’investitore può provare a ottenere un guadagno non solo dagli andamenti positivi, ma anche da quelli negativi.
L’investitore che desidera movimentare piccole somme di denaro, può puntare su entrambe le attività, tenendo però sempre a mente il fatto che entrambe presentano notevoli rischi. È per questo motivo che è sempre preferibile chiedere consiglio a un consulente finanziario, il quale sia in grado di indirizzare al meglio la scelta, tenendo conto del livello di rischio al quale ci si può esporre.
Investire piccole somme di denaro: quali aspetti valutare
La scelta dello strumento finanziario più adatto per chi disponesse di somme di denaro contenute deve essere effettuata tenendo conto dei seguenti aspetti:
- livello di rischio al quale ci si può esporre: tutti gli investimenti, anche quelli ritenuti più sicuri, espongono l’investitore a vari tipi di rischi, primi fra tutti la perdita di capitale e il mancato raggiungimento degli obiettivi. Per capire qual è la propria tolleranza, economica ed emotiva, al rischio, è necessario valutare in modo oggettivo la propria situazione finanziaria;
- obiettivi: stabilire degli obiettivi consente di definire il piano di investimento più adatto sul breve, medio e lungo periodo, individuando il giusto rapporto tra rischio e rendimento;
- durata dell’investimento: il denaro investito non può essere impiegato per altre finalità e, per questo motivo, è molto importante essere certi di non averne bisogno per tutta la durata prevista per l’investimento;
- possibilità di aumentare gradualmente la somma di partenza: iniziare a investire piccole somme di denaro, non significa dover mantenere sempre la medesima cifra investita, ma può essere un punto di partenza per far crescere, mese dopo mese, il capitale movimentato.
Chi ha la possibilità di esporsi a un rischio alto e punta su investimenti a lungo termine, potrebbe venire indirizzato, dal proprio consulente finanziario, verso il mercato azionario, mentre al soggetto con un livello di rischio basso, che desidera effettuare un investimento a medio termine e non ha grandi aspettative di guadagno, potrebbe venire consigliato di optare per un semplice conto deposito oppure per dei Titoli di Stato.
Il soggetto che desidera ottenere un portafoglio diversificato, pur disponendo di capitali esigui, potrebbe invece optare per uno dei tanti Fondi Comuni, i quali consentono di disporre di una piccola quota del paniere di titoli, mentre chi vuole innanzitutto pensare al futuro potrebbe scegliere un Fondo Pensione o un PIP che prevedano pagamenti periodici alla sua portata.
Per finire, l’investitore che desidera aumentare poco alla volta la somma di partenza, può ricorre al PAC, ossia il Piano di Accumulo Capitale.